Racconti erotici

Impertinenze all’aria aperta


Intenta a leccare i piedi del mio padrone mi perdo in pensieri altri allontanando la mente dal suo e mio piacere. Succede a volte. Divago, vago, erro in mondi lontani. Lui se ne accorge sempre e allora o mi lascia gironzolare osservandomi da lontano, aspettando paziente, oppure mi riporta a sé senza troppi complimenti… Stasera non è in vena di impertinenze, percepisce la mia devozione ai suoi piedi venire meno, infila una mano tra le mie cosce e sente la mia figa troppa asciutta per i suoi gusti. Una sculacciata con forza mi riporta in un attimo al mio posto. Mi prende per i capelli e mi costringe a guardarlo: “La mia cagna va a passeggio sola stasera?” “Scusami padrone… ” “Oh, niente scuse cagna! Vuoi uscire? E usciamo!” Mi porta sul balcone si siede sulla soglia, mi lascia sdraiata nuda dentro casa col culo fuori, mi divarica le gambe e mostra la mia figa al mondo. È buio in casa e buio fuori. Le finestre dei vicini sono accostate, ma basterebbe aprirle per vederci. “Forza cagna, fatti vedere da tutti”. In un attimo colo tra le sue mani. È un gioco di equilibrio tra il mio pudore e l’esibizionismo che lui conosce bene. Due dita infilare nella figa si muovono sul fondo, mentre con l’altra mano tormenta il clitoride. Non mi lascia abbassare lo sguardo, né le gambe che cedono nel piacere, ma lui le vuole dritte, verso l’alto e divaricate. M’impunto capricciosa nel non voler venire, lo sfido con un sorriso e lui mi trascina ancora più fuori, verso la ringhiera, imponendomi il silenzio. Non devo sospirare, mugugnare, gridare e quando arriva l’orgasmo mi mordo le mani per non fiatare, terrorizzata ed eccitata all’idea di essere scoperta. Rientra lasciandomi sdraiata sul balcone e torna con una coperta per farmi rientrare protetta dalla stoffa e dal suo abbraccio. “Vieni, ora devi far godere il tuo padrone, cagna.”

20 pensieri su “Impertinenze all’aria aperta”

          1. quisquilie… “Padrone” si scrive con la maiuscola, “fica” si scrive con la “C”, gli orgasmi delle cagne si chiamano “scarichi”, se ti piace il genere posso consigliarti un blog che ho chiuso da anni ma ancora visibile.

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            1. Ho letto il tuo blog nei giorni scorsi e mi dispiace tu l’abbia chiuso. L’ho trovato interessante. Su Padrone con la maiuscola, in effetti è una trascuratezza da correggere. La “g” e “c” di figa direi che è una questione regionale, io da settentrionale ho sempre usato la g, mi devo un po’ forzare a usare la c, non mi viene naturale. E sugli scarichi… eh, vedi, io ho imbrogliato un po’. Quello che ancora non ho detto su questo blog (che è ancora in erba) è che ho una natura piuttosto switch e non ho orgasmi a comando. Non scarico, io vengo 😉

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              1. il blog angolodelpensierosparso, quello che si apre cliccando sul mio nick, è più attivo che mai e non ho nessuna intenzione di chiuderlo (viaggia alla media di 200 commenti a post) , lì mi occupo di tematiche sociali e tendenze, tutta un’altra roba. Mi riferisco al blog che trovi nella mia colonna a destra, devi cliccare su “abissi del piacere”.

                ps: fica si scrive con la “C”, a prescindere dalla regione, infatti anche nei film stranieri il termine viene sempre doppiato con la “C”. Permettimi una domanda, tu conosci la differenza che passa tra un orgasmo e uno scarico???

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                1. Si, ho visitato Abissi del piacere e letto Il percorso di Elisa a suo tempo. Ti avevo lasciato anche qualche commento. Avevo letto è discusso col mio Padrone ciò che intendi per “orgasmo” e per “scarico”, ma francamente non riesco a capire come si possa ingabbiate il piacere nel suo apice ed esplosione (a meno che non lo di voglia trattenere appositamente,  a in quel caso non di parla foto orgasmo). Mi fa anzi piacere avere l’opportunità di uno scambio con te su questo.  Per scarico, nel commento precedente, io intendevo un orgasmo comandato dal Padrone

                  Inviato da Yahoo Mail per iPad

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                2. per uno scambio di vedute sono sempre disponibile

                  a prescindere da alcuni termini che distinguono dai rapporti vanilla, vince sempre la personalizzazione del vincolo.

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