Racconti erotici

La pineta

A passo veloce io e il Padrone affrontiamo affiancati il percorso podistico nella pineta che costeggia il mare. I sentieri che si intrecciano portano alla spiaggia o all’interno. Biciclette addossate ai cespugli segnalano la presenza dei villeggianti oltre le dune sabbiose. Alle quattro del pomeriggio incrociamo poche persone. Il Padrone rallenta e mi lascia avanti di un paio di passi. “Che fai Padrone, mi guardi le spalle?” Non mi risponde. Sento che traffica con lo zainetto, un rumore metallico e da dietro una striscia di cuoio mi prende alla gola. Infila la fibbia della cintura e mi stringe un collare improvvisato che mi blocca dalla sorpresa. Lui strattona, mi porta a spasso per alcuni metri poi mi fa proseguire a quattro zampe tra pigne e sabbia. Sporgo il culo eccitata desiderando la mia coda. Da dietro la curva rumori di presenze ci costringono ad interrompere. Incrociamo dopo poco una coppia con due cani e ci ammicchiamo complici. Alla prima rientranza mi spinge e ci inoltriamo nella boscaglia. Arriviamo ad un pino poco distante dal sentiero principale, mi ci appoggia contro con la faccia e mi abbassa i pantaloni. Il suo cazzo sfrega contro il mio culo mentre la corteccia friabile mi si sbriciola tra le mani e le formiche mi camminano sulle braccia. Le sue mani sotto la mia maglia fanno attrito con la pelle sudata. Mi stringe i capezzoli con le dita, poi mi gira e mi fa inginocchiare davanti a sé infilandomi il cazzo in bocca senza complimenti. Lo faccio crescere succhiandolo come gli piace e quando è soddisfatto mi solleva e mi riappoggia contro l’albero preparandosi a riempirmi, ma improvviso arriva il vociare di gente che si avvicina. Troppo esposti, ci tocca rimandare. Tanto domani mi porta fuori per un’altra passeggiata.